Attrice svedese. Bruna e sensuale, atipica rispetto alle bellezze nordiche, apprende le basi della recitazione all’Accademia d’arte drammatica e arriva presto al primo ruolo decisivo come protagonista di Monica e il desiderio (1953) di I. Bergman nei panni di una ragazza provocante e inquieta che rompe le convenzioni di una vita destinata alla normalità e rinuncia al marito e alla figlioletta, soggiogata dai sensi ma allo stesso tempo schiacciata dall’angoscia del vivere. Seguono parecchi altri film sempre di Bergman: Una vampata d’amore (1953), Una lezione d’amore (1953), Sogni di donna (1955) e Sorrisi di una notte d’estate (1955) che, vincendo la Palma d’oro a Cannes, dà notorietà internazionale al regista svedese e alle sue muse-attrici. Sposa del più solare regista finlandese J. Donner – che le restituisce ironia e leggerezza dirigendola in Amare (1964), Coppa Volpi a Venezia per la migliore attrice – la A. resta fondamentalmente legata all’universo femminile bergmaniano, cupo e misogino, seguitando a incarnare angosce e spiritualità in film come Sussurri e grida (1973) e Fanny e Alexander (1982).